domenica 17 febbraio 2008

Una “cosina” Italiota: una delle più grandi caxxate dopo la seconda guerra mondiale!!!

Una “cosina” Italiota: una delle più grandi caxxate dopo la seconda guerra mondiale!!!

Come tagliarsi le balle… e poi lamentarsi di non averle.

Con il costo del petrolio ormai prossimo alla fatidica soglia di 100 dollari al barile, iniziano i pentimenti e le recriminazioni dei più, anche di alcuni ecologisti “verdi”, sul madornale errore - stimolato da due fattori: politici poco lungimiranti e l’emotività del dopo Cernobyl - che indussero gli italiani a votare, tramite lo strumento referendario (8-9 novembre 1987), l’abrogazione della scelta nucleare fatta dall’Italia.

Da allora sulla bolletta dell’ENEL continuiamo a pagare per tenere chiuse le nostre centrali nucleari di Caorso, Trino e Garigliano, e restare l’unica nazione europea priva di produzione elettrica da nucleare.

Un recente servizio del settimanale Panorama (1/11/2007) ha messo in risalto che l’ostacolo principale in Italia, per la produzione di energia pulita mediante le centrali nucleari di terza generazione è: l’opinione pubblica ancora piena di paure.

Ma il dovere del giornalista, ancor prima dei politici, è quello di informare con i fatti i lettori.

Esaminiamo alcuni di questi fatti.

Questione referendum: nel recente passato un altro referendum – quello sulla responsabilità civile dei magistrati – è stato disatteso dalla classe politica italiana, ovvero non è mai stata eseguita la volontà popolare.

Sulla questione nucleare si tratta di rivedere una scelta infelice, fatta più per emotività che per logica.

Se perfino Chicco Testa, uno dei promotori del referendum antinucleare ha cambiato opinione, diventando nuclearista al punto da scrivere un libro sull’argomento, è opportuno che i cittadini siano informati dettagliatamente sulle ragioni che c’impongono ANCHE la produzione di energia elettrica da nucleare, in quanto l’uso già lo facciamo, acquistando all’estero energia da nucleare dalla Francia, dalla Slovenia ecc.

Questione sicurezza: le moderne tecnologie – Francia docet – ci permettono di prevenire eventuali danni di origine tecnica. Il problema da vagliare con attenzione, prevedendo le misure si sicurezza più opportune, è quello della prevenzione per possibili, ma improbabili, attacchi terroristici.

Questione scorie: prescindendo dalla possibilità di ubicare le scorie presso un sito sicuro come una vecchia miniera o posto similare, si può prendere in considerazione l’eliminazione definitiva con il lancio nello spazio verso il Sole, fonte nucleare per eccellenza.

Le questioni a favore: sono talmente lapalissiane da essere superfluo elencarne il dettaglio.

Ne bastano due soltanto: il risparmio economico e la non dipendenza dal petrolio che, peraltro, è fonte in via di esaurimento.

Conclusioni: prima che diventi troppo tardi recuperare il tempo perduto, sarebbe opportuno che i nostri governanti facessero, una volta tanto, gli interessi reali di tutta la nazione Italia, predisponendo con leggi adeguate e tempestive il recupero del nucleare.