venerdì 25 aprile 2008

Trombati? Sì ma con il portafoglio bello gonfio.

Onorevoli pensioni: 9mila euro al mese a 50 anni.
Ora passa all’incasso tutta la schiera di ex parlamentari che, per essere entrati nel Palazzo, hanno diritto a pensioni e liquidazioni d’oro. Un’inchiesta di Panorama, oggi in edicola, fa le pulci ai prossimi ex membri della «casta»: deputati e senatori non rieletti che tuttavia hanno diritto a buonuscite di tutto rispetto. Tutta colpa di una vecchia norma degli anni Ottanta. Con 20 anni di contributi, a prescindere dall’età dell’onorevole, il Parlamento scuce. Per tutta la vita. Basta essere stati eletti prima del 2001.

Ed ecco cosa viene fuori: ci sono i baby pensionati, quelli cioè che all’anagrafe hanno 50 anni o meno ma ne hanno molti di contribuzione (chi non arriva a venti può sempre riscattare i contributi mancanti ndr). Alfonso Pecoraro Scanio, 49 anni, 5 legislature alle spalle, si porterà a casa 8.836 euro lordi al mese. Interpellato, ha ammesso che «sì, è un privilegio ma lo utilizzerò anche per sostenere il volontariato ambientale». Antonio Martusciello (Fi), di anni ne ha 46, di cui 14 passati in Parlamento. Potrebbe riscattare i restanti per arrivare a 20 e portarsi a casa per tutta la vita 7.959 euro lordi al mese. Pietro Folena, Prc, di anni di contributi ne ha 25: per lui sono garantiti 8.836 euro al mese. E ancora, tutti sotto i 60 anni di età, avranno il vitalizio di 7.959 euro lordi al mese, tra gli altri, Enrico Boselli (Psi), Oliviero Diliberto (Pdci), Ramon Mantovani (Prc) Maurizio Ronconi (Udc), Enrico Nan (Forza Italia), Fulvia Bandoli (Sd). Un po’ meno (6.203 euro) prenderanno Tana de Zulueta (verdi), Salvatore Buglio (Rnp), Gloria Buffo (Sd).

Poi ci sono quelli con la mega liquidazione, che hanno 30 anni di contributi versati c/o riscattabili. Per loro 9.363 euro lordi al mese. Si tratta di Ciriaco De Mita (Rosa bianca), Gerardo Bianco (ex Margherita). Paolo Cirino Pomicino (Dc), Sergio Mattarella (Pd), Vincenzo Visco (Pd), Luciano Violante (Pd) e Valdo Spini (Psi). Il Senato staccherà un assegno di 9.604 euro per Armando Cossutta (Pdci), Egidio Sterpa (Fi), Alfredo Biondi (Fi), Clemente Mastella (Udeur), Willer Bordon (Consumatori) e Edo Ronchi (Pd).

Ma non è finita qui. C’è infatti anche una sorta di trattamento di fine rapporto, che il Senato chiama «assegni di solidarietà». Il tfr di Palazzo Madama e Montecitorio è pari all’80% dello stipendio, moltiplicato per gli anni effettivi di mandato. Una bella sberla, quindi, liquidare Armando Cossutta (Pdci) che si porta a casa 345.744 euro, Clemente Mastella (307.328 euro), Alfredo Biondi (278.516 euro), Angelo Sanza (337.068), Luciano Violante (271.527), Sergio Mattarella e Vincenzo Visco (234.075).

Una montagna di denaro, insomma. Il Senato ha già messo da parte 8 milioni di euro per saldare gli onorevoli. Soldi loro, certo. Ma se in vent’anni un deputato sborsa 241.561 euro e l’aspettativa media di vita è di 78,6 anni, un neopensionato di 50 anni incasserà il vitalizio per 28 anni e mezzo. Gravando sulle casse dello Stato per oltre 2 miliardi di euro.

Cesare Salvi (Sd), alfiere della lotta contro i costi della politica, giura: «Mi sono battuto come un leone per modificare queste norme ma ho constatato un deficit culturale della sinistra su questi temi». E in effetti la riforma del 2007 annulla il riscatto dei contributi; il vitalizio si calcolerà sugli anni effettivi di mandato e le aliquote partiranno dal 20% per una legislatura al 60% per 15 anni e oltre.

mercoledì 2 aprile 2008

BASTA, dice il comico Grillo. Non ha capito o non vuole capire.

Il comico Beppe Grillo con il suo quinto Comunicato politico dice BASTA.

Elenca nel suo blog, come al solito, una serie di ovvietà che ognuno di noi, cittadino italiano, conosce molto bene.
Il come farle cessare è altro problema.

Lui, il comico, avrebbe potuto farlo se avesse mantenuto l'impegno di presentarsi alle elezioni con una sua Lista Civica Nazionale.
Non avrebbe vinto le elezioni, ma avrebbe sicuramente portato in Parlamento un numero tale di deputati e senatori che non avrebbe consenstito la formazione di nessun governo senza il suo appoggio. E l'esssere li, nella stanza dei bottoni, gli avrebbe permesso di cambiare le cose,
Invece, ha preferito rinunciare con l'ormai classico italico armiamoci ma PARTITE voi, dal basso, dai Comuni e li che si respira vera democrazia, dice il grillo parlante. Poi aggiunge:
queste elezioni sono invalide, contro legge. Non andate a votare!
Ma il potere, quello vero, sta a Roma. E li che si fanno le leggi che cambiano le cose, no nei Comuni.
Questi pOLITICANTI, sempre gli stessi, vivono sulle nostre spalle, fregandosene della volontà popolare. Vi ricordate i referendum che i cittadini italiani votarono in massa?
1°) Abolizione del finanziamento pubblico ai partiti.
2°) Risarcimento del danno a carico degli stessi magistrati per gli errori che commettono.
3°) Abolizione del ministero dell'agricoltura e foreste.
Come'è andata a finire lo sappiamo molto bene:
- Il finanziamento che era di modesta entità è diventato RIMBORSO DELLE SPESE ELETTORALI, raggiungendo la stratosferica somma di 200 milioni di euro.
- I magistrati continuano a sbagliare e a pagare il danno per i loro errori siamo noi tutti perchè il rimborso è a carico dello Stato.
- Al ministero dell'agricoltura e foreste hanno cambiato soltanto il nome: ministero per le politiche agricole!

E il comico vorrebbe cambiare le cose abbaiando alla luna, con i suoi BASTA. Eccolo:

27 Marzo 2008

Comunicato politico numero 5

Basta con il primato della politica sulla Giustizia. Basta con le prescrizioni. Basta con la moglie di Fassino in Parlamento per cinque legislature. Basta con Fassino, dirigente “non nato sotto il cavolo”, ancora in Parlamento. Basta con le candidature mafiose. Basta con i “Village People” alla Camera. Basta con i morti viventi al Senato. Basta con Icaro - Testa d’Asfalto e il tormentone Alitalia. Basta con l’extravergine Formigoni e i suoi “comunicati e liberati” alla Sanità lombarda. Basta con Crisafulli, Carra, Dell’Utri, Cuffaro candidati. Basta con Azzurro Caltagirone e gli interessi di suo suocero. Basta con Geronzi in banca e non in tribunale. Basta con la Forleo sotto processo. Basta con D’Alema che rifiuta i processi. Basta con De Magistris inquisito. Basta con il ceppalonico Mastella e la sua liquidazione di 300.000 euro. Basta con la TAV di 13 miliardi di euro in Val di Susa e le ferrovie locali allo sfascio. Basta con Bassolino e la mozzarella di bufala radioattiva. Basta con le panzane del mago Otelma Bondi. Basta con i sorrisi di compatimento di Polito, mantenuto di Stato. Basta con la merda di Fede e di Riotta che straripa dal televisore. Basta con gli aborti verbali di Ferrara, mantenuto di Stato. Basta con il controllo dell’informazione da parte di mediasetpartiticonfindustria. Basta con gli aumenti alla pompa di benzina e i profitti per i grandi azionisti dell’ENI. Basta con il titolo di Telecom Italia in picchiata e Tronchetti in barca con Afef. Basta con Malpensa hub nel deserto del varesotto di Bossi e Maroni finanziato dalle nostre tasse. Basta con i veleni a pagamento in città con l’Ecopass della Moratti. Basta con l’EXPO 2015 dei costruttori immobiliari. Basta con gli inceneritori e i tumori a norma di legge. Basta con le false liste nazionali alle elezioni politiche con il mio nome. Basta con Tremonti che ci spiega come LUI ha ridotto l’economia. Basta con Castelli che ci spiega come LUI ha ridotto la giustizia. BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!

Basta con il respiro trattenuto. Basta con la vita in apnea. Basta con i sospiri di delusione. Basta con gli sbuffi di rabbia. Basta con le parole non dette. Basta con la professione del politico. Basta con la politica dei furbi e la società dei fessi. Basta con la recessione. Basta con l’incertezza della pena. Basta con i delinquenti senza frontiere in Italia. Basta con le basi militari degli Stati Uniti in Italia. Basta con l’Italia piattaforma logistica. Basta con la speculazione dei Comuni sulle licenze edilizie. Basta con i politici in televisione a parlare del nulla. Basta con i servi dell’informazione a leccargli il culo, a non fare mai una domanda. Basta con questa pagliacciata mediatica. Basta con De Bortoli, con Floris, con Vespa, con Mieli, con Giordano, con Belpietro con tutti i loro colleghi novantagradini. Basta. Il 25 aprile gridiamo: “Basta!”. Libera informazione in libero Stato.