martedì 3 novembre 2009

Polito vs. D'Avanzo

Per costringere un Direttore di un quotidiano serio e affidabile a scendere sul personale, vuol dire che qualche giornalista l'ha combinata veramente grossa.
Ma poi leggendo il nome del giornalista che l'ha combinata, tutto si ridimensiona.
Ecco il fatto.


Io e D'Avanzo
di Antonio Polito






Questa non me l'aveva ancora mai detta nessuno. Sarei alla dipendenze di Signorini: sì, proprio quello di Chi, l'esperto di gossip. Lo scrive D'Avanzo, su Repubblica: «Signorini consiglia, indica, sollecita. Combina non soltanto le scelte dei direttori dei media berlusconiani, sovraordinato a Vittorio Feltri, capataz del giornale di famiglia, ma anche delle testate del gruppo Angelucci (Libero, Riformista)».
Conosco Giuseppe D'Avanzo dagli anni '70, da quand'era un giovane cronista di Paese Sera a Napoli. E mi domando che gli è successo. Insomma, una volta trovava notizie, e di prima qualità. Ora passa il tempo a fabbricare teoremi. Mentre Fiorenza Sarzanini del Corriere scovava la D'Addario e lo scandalo delle escort, lui era lì a menarsela con le dieci domande a Berlusconi (è vero che sei malato? è vero che ti tira troppo? la minorenne la toccavi o no?). Mentre della «sezione affari riservati» di Chi, il Riformista aveva scritto già sei giorni fa in prima pagina, firma di Fabrizio d'Esposito, titolo inequivocabile: «Il sistema Signorini-Berlusca», D'Avanzo se ne è accorto ieri su Repubblica.

Di suo D'Avanzo ci ha aggiunto la solita prosa truculenta e qualche offesa gratuita. Ma le notizie, come al solito, latitano.

L'ultimo teorema di D'Avanzo è sostanzialmente questo: Berlusconi ha mandato due carabinieri a incastrare Marrazzo e poi, non riuscendo proprio a far pubblicare il video da nessuna parte, lo ha offerto a Marrazzo medesimo; di conseguenza, deve essere condannato a otto anni di reclusione per ricettazione di materiale proveniente da un reato. Complimenti. Chissà se ci scriverà sopra dieci nuove domande. Chissà se chiederà al Pd di farne un'interpellanza parlamentare. Se c'era ancora Franceschini, magari gliela faceva.

Ma l'impazzimento di D'Avanzo sono affari suoi. Gli affari miei sono che io non ho mai preso ordini da nessuno, tranne che dai miei direttori; e se proprio un giorno decidessi di prenderne da qualcuno, l'ultimo che mi verrebbe in mente sarebbe Signorini (per quel poco che li conosco, mi fa ridere anche pensare che Feltri e Belpietro si facciano dire che fare da Signorini). A D'Avanzo vorrei dire questo: va bene che tu non prendi ordini nemmeno dal tuo direttore, ma come ti può venire in mente di giudicare della libertà degli altri? Che cosa ti dà il diritto di presumere che il giornalismo o si fa come lo fai tu o è un giornalismo venduto? Quale superiorità morale ti dà il fatto di raccogliere regolarmente notizie da poliziotti e 007?

Perché se tu decidi di «bucare» la notizia del video di Marrazzo, di cui ti avevano avvertito, sei un giornalista onesto; e se lo fa Minzolini con le storielle di sesso del Berlusca è un fazioso? Non è che tu proteggi i tuoi come il giornalismo di destra protegge l'Amato Loro? E poi ci fai anche la morale?

A tutti voi lettori, invece, vorrei chiedere questo: non concordate con me che è proprio questo stile, questa doppia verità, questa mancanza di equilibrio, questa arroganza della sinistra davanzata a spiegare perché gli italiani continuano a tenersi Berlusconi? Molti altri buoni motivi, d'altra parte, non ce ne sono.


Fonte: Il Riformista del 2/XI/2009