domenica 10 gennaio 2010

Il solito copioni di pochi urlanti

Come sempre, quando c'è di mezzo il comico urlante alla luna, i soliti "numerosi" contestatori appartenenti ai gruppetti o partitelli dello 0,x per cento, tutti rigorosamente democratici e ideologicamente a sinistra, sono capitanati da colui che ormai è il loro ideologo e sostenitore più acceso, l'ex poliziotto e già p.m. Di Pietro, che non si fa mancare occasione per essere presente e vomitare accuse a destra e a manca, ergendosi a paladino di valori che chiede sia rispettati da tutti gli altri ma che per se, sconosce.
Ogni occasione per loro è più che buona, anche quando di tratta di manifestare contro un defunto! 
Ecco il resoconto dell'ANSA di quanto accaduto a Milano ieri, 9 gennaio.



A dare manforte al centinaio di cittadini che questo pomeriggio, a dispetto della pioggia, hanno manifestato a Milano contro la proposta del sindaco Letizia Moratti di intitolare una via a Bettino Craxi sono arrivati anche il leader dell'Idv Antonio Di Pietro e il comico Beppe Grillo. 

In una piazza Cordusio tappezzata di ombrelli lo striscione a caratteri cubitali 'No una via a Craxi' ha fatto da coreografia ai numerosi cittadini e esponenti politici di Verdi, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani (ma non del Pd) che si sono alternati su un piccolo palco per spiegare perché sia inopportuno che Milano tributi all'ex leader del Psi l'onore di una strada.

"Riteniamo che si stia facendo una violenza alla storia - ha riassunto per tutti Di Pietro - nel far credere che debba essere riabilitata una persona senza informare i cittadini che questa, sul piano politico, ha indebitato il Paese, su quello giudiziario ha fatto il latitante, e che ha usato le istituzioni per fregare i soldi ai cittadini". 



A rincarare la dose ci ha pensato il comico Beppe Grillo, impegnato a Milano anche per lanciare la campagna elettorale in Lombardia del suo Movimento cinque stelle. "Sono d'accordo a una vietta a Craxi - ha affermato sarcastico Grillo - purché corso Buenos Aires diventi corso Dell'Utri. E perché no un largo Mangano?". Di Pietro e Grillo si sono ritrovati a Milano a poche centinaia di metri da quella piazza Duomo dove il 13 dicembre scorso il presidente del consiglio Silvio Berlusconi è stato ferito e hanno sfruttato l'occasione per inscenare, all'uso delle telecamere, un siparietto sull'aggressione al premier. Grillo ha avvicinato Di Pietro e gli ha lanciato al volto un foglio di carta appallottolato. "Ecco - ha scherzato il comico, prima di abbracciare il leader dell'Idv - vedi che ti ho tirato anch'io qualcosa...".
 

All'happening contro una via a Craxi, organizzato a Milano dall'associazione Qui Milano Libera di Piero Ricca, il blogger che diede del buffone a Berlusconi, hanno preso parte anche il regista Moni Ovadia, l'attore Giulio Cavalli, il giornalista Gianni Barbacetto. "Intitolare una via a Craxi non è come portare una corona di fiori al cimitero - ha osservato Basilio Rizzo, consigliere a Milano per la Lista Fo - ma significa riabilitare un modo di fare politica che i milanesi non accetteranno". Contro l'iniziativa milanese per dire no a una via a Craxi si é subito schierato, da Hammamet, il figlio Bobo. "Di Pietro e Grillo sono un po' patetici - ha detto in una nota il leader dei Socialisti Uniti - fanno una manifestazione contro un uomo politico che non c'é più, un caso unico al mondo: c'é di che riflettere". Il portavoce del Pdl Daniele Capezzone ha invece preferito sottolineare la scarsa partecipazione alla manifestazione, giudicandola un "flop". "E' l'ennesima conferma - ha osservato - della differente statura tra un gigante politico come Craxi e due gnomi come Grillo e Di Pietro".